sabato, gennaio 20, 2007

Paolo Poli - «Volevo un figlio, ho provato a rubarne due»

Da «Volevo un figlio, ho provato a rubarne due» - Corriere della Sera del 27 Dicembre 2006

Estraggo e vi riporto questo passaggio che mi ha fatto tanto ridere di un intervista veramente divertente e alla Paolo Poli.

Negli Anni Trenta l'educazione sessuale avveniva in famiglia. Noi eravamo sei bambini, poveri, figli di un carabiniere e di una maestra montessoriana. Io mettevo il ditino sotto la gonna delle mie sorelle e loro toccavano me; la domenica mattina mi infilavo nel letto di papà. Ho capito fin da piccolo di essere gay. Mi garbava il fornaio. Poi sono andato al cinema, a vedere King Kong, quello vero, e scoprii che mi garbava pure il gorilla. Invidiavo le mie sorelle che avevano le bambole, io con i fucili non sapevo giocare: mi sparai in un occhio, per un anno portai una benda da pirata. Le istituzioni ecclesiastiche non riuscirono a recuperarmi, anzi. Sollevavo le gonne delle suore e quel che vedevo mi confortava nella mia omosessualità.

domenica, gennaio 07, 2007

sabato, gennaio 06, 2007

L'accaso e l'apposta

Sono ormai passati diversi mesi da quando la logica dell'accaso ci ha pervaso e convinti, tant'è che ne ho pure richiamato la forza nel titolo del blog. Ma questi primi giorni dell'anno che sono giorni di bilanci e di buoni propositi mi hanno fatto tornare alla mente un vecchio scontro: caso o necessità.

Per i giorni nostri le parole sono tradotte nell'accaso e nell'apposta.

Pertanto le cose avvengono accaso e noi che siamo esseri pensanti e ci facciamo tante seghe mentali tentiamo di darne una ragione, una causa, una consecutio? Oppure le cose avvengono davvero per un freddo principio di causa-effetto e spesso ci rifugiamo nell'accaso come una madre che ci da sicurezza con la sua non-logica semplice e protettiva?

venerdì, gennaio 05, 2007

Lo scaldamani magico


Cari lettori, è passato ormai quasi un mese che Mau vinse in un pub un fantastico scaldamani della Guinness. Tale attrezzo raffigurato qui a lato si presenta come un involucro di plastica con un liquido all'interno e una piccola placca metallica concava. Allorché l'utilizzatore rovescia la concavità della placchettina il liquido inizia a solidificarsi partendo proprio dalla placchettina e si riscalda, mantenendo il calore per una ventina di minuti. La cosa magica è che mettendo lo scaldamani a bollire per una decina di minuti il contenuto torna liquido e può essere riutilizzato. Ora noi che siamo un po' ignoranti dei processi chimico fisici ma non creduloni abbiamo tentato di darci invano una risposta.

La risposta al quesito la trovo però oggi sul sito del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) che qui vi riporto:

Un curioso effetto chimico-fisico può essere osservato in un oggetto che viene talvolta utilizzato come gadget pubblicitario e/o venduto come scaldino per dolori vari, o scaldamani. L'oggetto è costituito da una busta di plastica morbida di forma variabile che contiene una sostanza liquida. Per renderla tale però necessario mettere l'oggetto in acqua bollente per diversi minuti. Facendo raffreddare la busta a temperatura ambiente, la sostanza rimane liquida per diversi giorni (trascorsi i quali la soluzione lentamente cristallizza). Immerso nel liquido all'interno della busta vi è un dischetto metallico bombato. Se con le dita si fa "scattare" il dischetto (da concavo a convesso), la sostanza comincia immediatamente a solidificare, prima intorno al dischetto e poi, progressivamente, in tutta la busta. Durante la solidificazione si verifica inoltre un evidente sviluppo di calore.

L'insolito scaldino sfrutta il fenomeno della sovrassaturazione. All'interno della busta, infatti, è contenuta una soluzione di acetato di sodio sovrassatura. Questa soluzione contiene cioè una quantità di acetato di sodio superiore a quella che normalmente si potrebbe sciogliere a quella temperatura. Questa situazione fisica risulta instabile e può essere raggiunta solamente attraverso un lento raffreddamento della soluzione. L'instabilità della soluzione fa sì che una piccola perturbazione, quale lo scatto del dischetto metallico, faccia immediatamente precipitare l'eccesso di soluto determinando la cristallizzazione dell'intera soluzione. Lo sviluppo di calore avviene poiché la dissoluzione dell'acetato di sodio si verifica con assorbimento di calore. Di conseguenza, durante il processo di cristallizzazione, viene per così dire restituito il calore precedentemente assorbito.

mercoledì, gennaio 03, 2007

Addio motorino scureggiante


Ciao vecchio Si, vecchio Ciao e vecchi motorini... Il comune di Firenze con apposita ordinanza ha deciso che da ieri l'altro primo gennaio per tre giorni alla settimana i buoni vecchi motorini della nostra infanzia non possono più circolare. All'assenza delle care vecchie pompe di miscela ci eravamo ormai abituati da diversi anni, adesso invece neanche più quelli con miscelatore interno. Eh si da quest'anno tutti i due tempi anche se con catalizzatore sono out. E quindi niente più fumate bianche d'olio ai semafori né quei rombi così potenti dei 50ini d'antan.